
Romina guarda i genitori negli occhi. Mamma, papà, sono incinta. Si aspetta un’esplosione di gioia, si tratta pur sempre del primo nipotino. Invece loro sorridono a fatica. Tesoro, ci dispiace rovinare questo momento. Noi invece abbiamo una brutta notizia, tuo padre ha la sclerosi multipla.
Romina abbraccia il papà, si prepara a sostenerlo, aiutarlo dove può. Ma lui ha deciso di non curarsi. Il mio futuro è già scritto, dice, perché opporsi? Mentre la pancia di Romina cresce, il padre si chiude nel silenzio.
I mesi della gravidanza volano, fino al bellissimo giorno in cui Romina stringe il suo bambino. Il padre festeggia appoggiandosi alla stampella. Senza fisioterapia peggiora velocemente. Quando il nipotino muove i primi passi, lui cammina con il deambulatore. Qualche anno dopo Romina diventa mamma anche di due gemelle. Il nonno le guarda dalla sedia a rotelle.
È il 2020. Romina si sveglia con un dolore alla gamba. Fa subito gli esami e la diagnosi arriva in fretta. Questa volta tocca a lei, ha la sclerosi multipla. Romina si sente impreparata come suo papà, quella sfida le sembra troppo grande. Poi la voce di suo figlio la scuote dal suo torpore. Mamma, farai la fine del nonno?
Romina ripensa agli anni trascorsi con un genitore che si era arreso, che aveva rinunciato a vivere dal primo giorno. Si rimbocca le maniche, e decide che lei, invece, farà tutto il necessario per stare al suo meglio.
Comincia le cure, si affida a una nutrizionista, chiama un personal trainer. I sintomi si fanno sentire, ma grazie alle terapie Romina non perde la sua indipendenza. Impara a non demoralizzarsi quando la stanchezza la rallenta. Continua a vivere la sua vita, circondata dall’amore del marito, dei figli e della nuova famiglia che trova in AISM.
Lì incontra persone con cui condividere tutto. Il confronto la aiuta a non sentirsi sola. E Romina si tuffa in quell’avventura. Fa la volontaria, organizza eventi, partecipa ai convegni dove i neurologi parlano di progressi concreti. Lei li ha visti su di sé, sul suo corpo. Vorrebbe dire al padre di avere fiducia nella ricerca. Ma il papà, purtroppo, non c’è più. Romina non può cambiare il passato. Ma il futuro, forse, sì.