Lei è Cinzia. Vive in provincia di Pavia. Ha 24 anni. Convive con il fidanzato, ha tanti amici, lavora, intanto studia Giurisprudenza. È luglio. Cinzia prepara un esame. La vista si appanna, sente un formicolio, di colpo il lato sinistro è paralizzato. Fa tanti esami. La risposta è secca. Sclerosi multipla. Cinzia non ha idea di cosa sia, e non ci tiene a saperlo. Finge che non esista. I sintomi sono scomparsi, vuole tornare alla sua vita. Tiene la testa sotto la sabbia per quattro anni, poi succede di nuovo. Questa volta è più forte. Cinzia piange, cerca un appiglio. Gli amici smettono di chiamare, si dileguano. Anche il fidanzato alza le braccia, non se la sente di vivere con quello scomodo bagaglio. Nel giro di poco Cinzia perde casa, lavoro, amicizie e una relazione che durava da sette anni. È svuotata. Cammina sulle macerie della sua vita. Odia quella maledetta che ha distrutto tutto. Cinzia si asciuga le lacrime, vuole guardarla in faccia, sfidarla muso a muso. Si offre volontaria in una casa vacanze per persone con sclerosi multipla. Ha una paura ladra di quello che potrà vedere, ma deve farlo. Cucina, aiuta, fa compagnia. Tocca con mano realtà più dure, si trova davanti a difficoltà che potrebbe incontrare in futuro. È una mazzata, ed è bellissimo. Nonostante tutto, e soprattutto per quello, quegli uomini e quelle donne lavorano, sono sposati, hanno figli, interessi. Vivono. È una boccata di ossigeno. Cinzia smette di sentirsi una malata. È una donna forte, in grado di donare. Non può cambiare la sua situazione, ma può cambiare se stessa. Esce da lì carica a mille. Riprende l’università, trova un lavoro, e proprio quando pensava di aver chiuso con l’amore, conosce Andrea, un adorabile matto che vuole condividere quel bagaglio con lei. Oggi Cinzia ha 36 anni. Ha sposato Andrea, da pochi mesi è diventata mamma. Ha trovato amici veri, fa volontariato. È grata di aver avuto la possibilità di ricominciare da zero. Prima aveva tutto, ma era vuota. Ora la sua vita è molto più ricca, vera, piena di Gioia e Luce.