Lei è Laura. Vive a Milano. Convive da quasi vent’anni anni con la sclerosi multipla. I figli le hanno dato la forza e lo stimolo per andare avanti, senza perdere mai la speranza. È il 2022. Laura è in ospedale per la terapia, al suo fianco ci sono persone che condividono lo stesso percorso da tempo, ma anche giovani che hanno ricevuto la diagnosi da poco. Laura incrocia i loro occhi, ascolta i discorsi. Si rivede alla stessa età. Spaventata, arrabbiata, bisognosa di qualcuno che le tendesse una mano, che le dicesse ti capisco, non sei sola. Laura ha trovato da sé quel conforto, si è costruita una corazza, e ha trasformato il dolore in benzina. Ma non tutti ci riescono. Sente il bisogno e il dovere di mettere la sua esperienza al servizio degli altri. Apre un blog. Si definisce la cinica sclerata. Condivide con schiettezza e ironia le sue giornate. Porta alla luce i sintomi lievi e invisibili. Mostra i suoi viaggi, le passeggiate in montagna con il bastone. Non è un limite, ma un mezzo che le permette di coltivare le sue passioni. Condivide il momento delicato in cui fa la flebo, vicino al buco, si tatua una faccina sorridente. Un incoraggiamento a trovare il positivo in ogni situazione. Laura si trucca, si veste bene per andare in ospedale, o affrontare una terapia pesante. Avere cura di se stessi significa combattere, sempre e comunque. Vuole far vedere che la vita va avanti. È dalle piccole cose che inizia la rinascita. Lei ha 40 anni, quattro figli, si è laureata, lavora. Ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata, con i suoi tempi e le sue forze, nonostante la sclerosi multipla. Incoraggia il confronto per dire a chi si sente perso, che non è solo. Laura lo ripete ai giovani che incontra, e alla ragazza che era. Quel che conta è l’oggi. E oggi, si può vivere.