Lui è Giuseppe. Vive a Caltanissetta, in Sicilia. Ha 9 anni. I genitori si separano, senza litigi, né urla, spiegano che continueranno a essere una famiglia. Giuseppe ingoia le lacrime. Quando si sente triste, si rifugia da Steven, il fratello più grande. Guardano la televisione, si preparano delle gustose spaghettate notturne. Non parlano, ma Giuseppe sa che Steven c’è, e si sente più forte. Passano gli anni, Giuseppe cresce, finisce la scuola, lavora come elettricista. Una sera torna a casa, Steven lo stava aspettando. Con tono pacato comunica alla famiglia di avere la sclerosi multipla. Dice di non preoccuparsi, ce la farà. Giuseppe resta impassibile. Dentro ha il caos. Sta subendo un’altra ingiustizia, si sente inutile, frustrato. Non ne fa parola con nessuno, finge che quel macigno non esista, mentre una rabbia sorda si impossessa di lui. Un giorno su richiesta della madre, si mette sotto un gazebo e distribuisce volantini sulla malattia. Le persone si fermano, fanno domande, Giuseppe è costretto a parlare. Del fratello, della malattia, delle cure che ci sono e di quelle che mancano. Fa male, dannatamente male. Eppure a fine giornata, si sente più leggero. D’improvviso ha una gran voglia di fare. Giuseppe gira le scuole, recluta volontari, organizza manifestazioni in tutta Italia. Ogni volta che abbraccia una persona, che piange o ride con lei, il senso di impotenza che lo logorava si attenua. Accoglie il dolore nella sua vita, lo affronta a pieno viso, e la rabbia scompare. Al suo posto resta una gran voglia di esserci. Entra nella stanza di Steven, sorride come un bambino. Ti va una spaghettata? Oggi Giuseppe ha 30 anni, qualche tempo fa ha scoperto di avere anche lui la sclerosi multipla. Non ha provato un briciolo di rabbia, ha una famiglia e degli amici. Si sente forte, pronto. Sta studiando per lavorare in ambito medico, vive con la fidanzata, forma i giovani volontari, usa la sua esperienza per dare un messaggio di speranza. Arrabbiatevi, piangete, poi agite, la vita finisce solo nel momento in cui ci si arrende.